Aldo Marroni

Maître à sentir

Melchiorre Delfico e il problema del bello

 

Dalla Premessa

L'intenzione di occuparmi della parte meno nota e meno indagata dell'attività intellettuale di Melchiorre Delfico è sorta in me intorno al 1994 quando, riflettendo sulla variegata produzione di opere sulla metafisica del bello e all'affermarsi del concetto di belle arti che ha coinvolto decine di scrittori e filosofi nel Settecento, soprattutto pensatori orientati dallo spirito dei lumi, mi sono chiesto se le Nuove ricerche sul bello, pur se apparse nel 1818, non si dovessero indagare con lo stesso interesse con cui sono state criticamente studiate tante altre dissertazioni, memorie, volumi dedicati al problema relativo allo statuto della bellezza e dell'estetica (nome codificato dalla famosa opera di Baumgarten già apparsa nel 1750). Questa attenzione si è consolidata a mano a mano che la figura di Delfico si staccava ai miei occhi dall'angusta dimensione provinciale in cui mi sembrava fosse stata relegata, per essere proiettata invece in un contesto europeo, rilievo confermato da alcune precise affermazioni di Eugenio Garin che mi hanno confortato non poco. [...]

 

dalla prima pagina:

Singolare destino quello del pensatore abruzzese Melchiorre Delfico: riformatore, politico, giurista, economista e genericamente scrittore, mai filosofo, per quanto il suo pensiero sia informato da una robusta, intensa e partecipata adesione all' "esprit des Lumières" che aleggiava prepotentemente in Europa. [...]

 

 

Melchiorre Delftco (Teramo 1744-1835), riformatore e filosofo, vero rappresentante in Italia dello spirito dei Lumi, pubblica 1Ìe11818 a Napoli le Nuove ricerche sul bello nel tentativo di rimuovere quel "gusto pei sistemi" che aveva impedito la piena comprensione del bello nei suoi presupposti fisiologici. Per il filosofo teramano, il sentire e lo studio del sistema nervoso sono le sicure vie di accesso ad una concezione rinnovata dell'estetica e delle belle arti. Egli può essere considerato un maître à sentir non soltanto perché aperto al nuovo che si era manifestato in Francia, ma soprattutto per che sostiene che il bello si sente, non si contempla.

 

 

Aldo Marroni (Giulianova, 1952) ha al suo attivo le seguenti pubblicazioni: Klossowski (Pescara, Tracce, 1990); Klossowski e fa comunicazione artistica (Palermo, Aesthetica preprint, 1993); Filosofie dell'intensità, Quattro maestri occulti del pensiero italiano contemporaneo (Milano, Mimesis, 1997) ; Pierre Klossowki, Sessualità, vizio e complotto nella filosofia (Milano, Costa & Nolan, 1999); lnestetiche, Desoggettivazione e conflitto nel sentire contemporaneo (Pescara, Tracce, 2000). Ha inoltre curato la pubblicazione di opere di Klossowski, Rigaut, Sarno e Delfico. Suoi scritti sono apparsi sulla "Rivista di estetica", "Estetica news", "Tempo presente", "Revue des Sciences Humaines", "Itinerari", "Oggi e domani". Nel 2001 ha curato l'edizione italiana dell'opera: P. Klossowski, Il Mago del Nord (Milano, Ed. Mimesis) 

 

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