Francesco Paolo Michetti

Inediti

a cura di Vito Moretti

 Gli inediti riprodotti in questo volume appartengono alla collezione privata del notaio Fernando De Rosa che con graziosa e squisita liberalità li ha resi disponibili e che qui, naturalmente, si ringrazia.

 

Questi inediti consentono sia di tracciare un profilo più complesso della personalità umana ed artistica di Michetti sia di definire le ragioni prossime e meno prossime di talune sue scelte, anche di vita. Nelle prose egli sintetizza molte letture e vari spunti riflessivi che lasciano intravedere un percorso formativo orientato verso l'acquisizione di tematiche non soltanto artistiche, ma anche filosofiche, etiche, psicologiche, religiose e di più estesa cultura, assunte nel proprio orizzonte per effetto degli stimoli provenienti dagli ambienti di fine Ottocento e dai continui interrogativi elaborati dalla sua stessa sensibilità. Queste carte, inoltre, forniscono per la prima volta i riferimenti concettuali e i percorsi che scandirono il ritorno di Michetti alla fede cattolica e alla realtà d'un'esistenza affidata in gran parte alle ragioni dello spirito e alle eloquenze del cuore.

Introduzione di Vito Moretti

Michetti, evidentemente, non fu solo quel "signor del pennello", come ebbe a chiamarlo Gabriele D'Annunzio ne La Chimera, ma anche uomo di pensiero e di ricerca, se di lui si dispone d'un cospicuo materiale rivolto allo studio delle intimità spirituali e all'analisi delle più diverse questioni conoscitive e pratiche: un materiale, peraltro, che qui si pubblica per la prima volta e che è di sicuro la parte appena residua d 'un esteso quanto continuo lavoro di annotazione, nel quale l'artista si impegnò dagli anni giovanili a quelli della piena e tarda maturità, sino a comporre un vero e proprio "diario", un "libro-raccolta", per così dire, ad immagine della sua stessa esistenza e dei problemi che via via l'attraversarono. [...]

 

dalla prima pagina:

Il ben vivere e la perfezione relativa formano la felicità: lo scopo finale (conservazione e perfezione). Ci sono delle azioni che si accostano a questo fine e delle altre che [vi] si discostano. Le prime sono azioni buone; le seconde cattive. Bisogna avere nella mente non solo la rappresentazione dell'effetto, ma bisogna farla quest'azione che produce bene o male. L 'elemento intenzionale ci deve essere in ogni azione. [...]

 

 

Francesco Paolo Eustachio Michetti nacque a Tocco da Casauria il 2 ottobre 1851 (registrato poi il 4 ottobre). Pittore e fotografo di altissimo valore artistico, fu iniziato allo studio del pennello a Tocco dal maestro Marchiani che gli ottenne un sussidio per studiare a Napoli all'istituto delle Belle Arti. Ebbe per maestro Domenico Morelli. Il temperamento ribelle del giovane artista mal si conciliava con la dominante tradizione secentesca della capitale partenopea. Abbandonata l'Accademia nel 1869, il pittore si ritirò nell'eremo di Francavilla al Mare, continuando con serietà d'intenti lo studio dal "Vero", attingendo dalla selvaggia e dolce sua terra quegli insegnamenti che non aveva creduto di apprendere dallo studio accademico. Nei primi anni della sua produzione pittorica il Michetti subì l'influsso del Palizzi, di Moretti e di Dalbuono. A partire dal 1877, un intenso rinnovamento e trasfigurazione estetica si manifestano nel Michetti che, con l'adozione del pastello, approda ad un autentico capolavoro, "Il Corpus Domini" (1877) che il D'Annunzio, entusiasta, definì "il verbo divino". Partecipò all'esposizione universale di Parigi e a quella di Firenze, di Torino e di Milano, durante il periodo 1878/1881. I suoi quadri famosi sono: "Il Voto" (1883), "La Figlia di Iorio" (1895), "L'Offerta" (1896), "Le Serpi e gli Storpi" (1900). Con l'ultimo capolavoro la forza pittorica di Michetti comincia a declinare e il maestro si dedica completamente alla fotografia per cui sentiva un grande interesse. Attraverso la fotografia Michetti raggiunse il livelli più alti della sua espressività artistica. Morì a Francavilla al Mare il 5 marzo 1929.

(biografia tratta da http://premiotoccodacasauria.50megs.com)

 

Vito Moretti, è docente di Teoria e storia dei generi letterari presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università "G. D'Annunzio di Chieti. Si interessa di poesia e cultura letteraria, sia in lingua che in dialetto, ed ha già dedicato vari studi alla letteratura dei primi secoli e a quella dal Sette al Novecento.

 

 

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