Carmen Cinzia Santoro

... e il suon di lei

La concezione estetico - musicale

in Giacomo Leopardi

  I edizione 1998

 

 

Con grande accuratezza, l'autrice di questo volume interroga le "sudate carte" - in particolare lo Zibaldone e l'Epistolario - allo scopo di ricostruire l'estetica musicale, per certi versi sorprendente, di Giacomo Leopardi.

Ne ricava nozioni nuove, talvolta del tutto impreviste sulla sostanza culturale e la rete di rimandi entro cui le opere dello scrittore maturano. Tale patrimonio diventa "memoria creativa" che dimostra l'influenza di alcune acquisizioni leopardiane sul pensiero di altri sommi, come Schopenhauer e, sopra tutti, Nietzsche.

Carmen Cinzia Santoro compie, infine, una ricognizione sulle preferenze musicali di Leopardi, che si rivelano a volte in contrasto con una sensibilità votata al pessimismo e alla malinconia. Non mancano pertanto accenni al rapporto intercorrente tra la musica e i Canti: lo studio di Carmen Cinzia Santoro può così assecondare una più adeguata ed efficace lettura del mondo poetico leopardiano.

 

dalla prima pagina:

INTRODUZIONE - Non è possibile affrontare un argomento come quello della concezione estetico-musicale in Giacomo Leopardi, senza soffermarsi sulla sua opera più affascinante e disomogenea: lo Zibaldone, in cui è rintracciabile - al di là di un'articolazione di pensiero sui più disparati argomenti - sin dalle prime battute del testo, la chiave di lettura dell'arte musicale. [...]

 

 

Carmen Cinzia Santoro, laureata in Filosofia e diplomata in Pianoforte, ha al suo attivo testi di critica e di saggistica, tra i quali: Appunti sul concetto estetico del linguaggio dodecafonico di A. Schönberg nella cultura occidentale del Novecento; L'opera d'arte e il concetto di musica nella filopsofia di F. Schelling; Il rapporto malattia - arte nel Doctor Faust di T. Mann; Nietzsche e la sua musica; La musica colta in Europa. Dal 1993 è Direttore Artistico dei Corsi di "Interpretazione Musicale" di Roccaraso.

 

 

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